Il consulente sa di non sapere

Sono sempre stata dell’opinione che un educatore cinofilo, un istruttore, un medico veterinario comportamentalista, un consulente come me, al di là dell’offrire servizi di aiuto abbia anche il dovere di essere un mediatore culturale per avvicinare il pubblico a quelle che sono le esigenze taciute degli animali e sensibilizzarlo ad una convivenza più responsabile e consapevole.

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Il puntatore laser per il gatto

È da anni che la letteratura inglese ci mette in allarme riguardo all'utilizzo del puntatore laser per fare giocare il gatto. La tesi più accreditata - a quanto leggo, ancora oggi - è che sia frustrante per il gatto non terminare la sequenza predatoria, cioè non "acciuffare nulla" alla fine della rincorsa, e questo porterebbe allo sviluppo, poi, di stereotipie e comportamenti ossessivi. Molti comportamentalisti inglesi suggeriscono di far trovare al gatto del cibo o un giocattolo alla fine della sessione, in modo da lui possa ottenere una gratificazione finale, dopo tanto correre.

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Il gatto ai confini dell'autonomia

Il gatto è un animale "autonomo ed indipendente".
Ma cosa significano questi due aggettivi, oggi? In che termini ha senso parlare di indipendenza ed autonomia alla luce delle novità che la modernità ha introdotto nella convivenza quotidiana con questi animali?
E c'è qualcosa che possiamo fare per garantire loro che possano ancora esprimere tutte le loro coordinate di specie, malgrado questi cambiamenti? A Dopocena Live, ospite di Michela, Anna e del canale VieniconMeDog, si è parlato di gatti, di confini fisici (loro), mentali (nostri) e di autonomia.

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