Sul Capodanno, i botti e i gatti
Non ho dati né studi a sostegno di questa tesi ma la mia personale esperienza, fatta di storie e di mici incontrati negli anni, mi suggerisce che statisticamente i gatti se la passino meglio dei cani durante la notte di Capodanno. Ho, cioè, la sensazione che nei cani paure e fobie dei botti siano più ricorrenti, più diffuse e più intensamente esperite rispetto a quello che accade ai gatti. Questa differenza potrebbe essere spiegata da caratteristiche sensoriali diverse ma anche da fattori evolutivi.
In ogni caso, la notte di Capodanno rischia di rivelarsi una piccola Caporetto anche per la serenità dei gatti. Lavorate già da oggi per fornire loro l'accesso ad una varietà di rifugi sicuri, in luoghi riparati (lo sgabuzzino, il ripostiglio, l'armadio della camera, il piumone sul letto o una scatola sotto, un angolino tra i libri della libreria, qualunque pertugio può essere utile), dove possano trovare riparo e possibilità di percepire il rumore attutito. Abbiate fiducia nella loro capacità, di fronte ad uno stimolo pauroso, di trovare la strategia più efficace per gestirlo e lavorate, piuttosto, per metterli nelle condizioni di avere più scelte strategiche, nel caso servissero. E lasciate che decidano fino in fondo come gestire l'esperienza.
Poi potrà anche capitare che, al culmine del chiasso, loro se ne stiano appollaiati sul loro bel tiragraffi con una pinna che si muove appena e andrà bene lo stesso: avrete agito in prevenzione che è tutto ciò di cui i gatti hanno davvero bisogno.
L'altro domandone che imperversa in queste ore è: restare a casa con loro li rassicura?
Devo essere sincera, ho sempre avuto dei dubbi in proposito. Almeno, non credo si possa rispondere universalmente sì. Anche tra i gatti che sperimenteranno la paura dei botti, ci saranno quelli per i quali la solitudine rappresenterà un vantaggio (meno stimoli da gestire, da tenere sotto controllo e, quindi, esperienza meno traumatica) e quelli che potrebbero trovare rassicurante il fatto che l'ambiente, malgrado tutto, presenti le stesse dinamiche di sempre.
Ammesso che le presenti, "le stesse dinamiche di sempre". Perché il punto debole di questa ipotesi è che, a volte, l'inquietudine dei gatti a Capodanno parte già dai festeggiamenti dentro le mura domestiche, dall'euforia che si respira in casa, dai preparativi, dalla presenza di eventuali ospiti, dalla cena caotica e/o sopra le righe, dall'odore di piatti insoliti e la mezzanotte è solo l'apice di una serata che era insolita (e quindi imprevedibile) già in partenza. E che, magari, pure in casa viene suggellata da un bel tappo di spumante che viene fatto saltare con tanto di "Auguri!" esclamati a iosa!
Dunque, non è detto che il nostro "restare in casa per loro" rappresenti poi un effettivo vantaggio se la nostra presenza, il nostro comportamento insolito - per quanto giustificato -, già di per sé è in grado di creare un clima di instabilità e incertezza.
Dunque? Non ho ricette definitive perché, al solito, tutto dipende da chi siamo e chi sono i gatti che vivono con noi. Ma proprio per questo, il consiglio che secondo me resta più valido è creare le condizioni perché loro possano gestirsi, possano sentire di avere il controllo della situazione, in ogni caso.
E poi sperare. Sperare che gli esseri umani imparino a rinunciare a questo rito barbarico, prima o poi.